IL SOSTITUTIVO (Materiali, forme e funzioni)

Come ogni artificiale creato dall'uomo, questo aveva un suo corrispettivo naturale prima della sua invenzione, che nel nostro caso è il vero e proprio sostitutivo, ovvero, quel processo che si innesca e dura nel tempo in assenza di una "spinta" data dall'uomo, ovvero dell'introduzione dell'artificiale.Prendiamo come esempio gli studi compiuti da Darwin, raccolti nella sua teoria dell'evoluzione per selezione naturale.
Data una specie in un ben preciso habitat, alcune caratteristiche di questa la renderanno più capace di superare le difficoltà che si incontrano per la propria sopravvivenza.
L'esempio più classico è quello della giraffa, studiato sia da Darwin che da Lamarck.

Punto di vista Lamarckiano
Punto di vista Darwiniano
Presa una protogiraffa dal collo piccolo, questa si sforza ogni giorno di più per riuscire a cogliere i frutti da un'alto albero, allungando di generazione in generazione il suo collo tramite un adattamento genetico per la sopravvivenza. Gli organismi avevano dunque un ruolo attivo nel modificarsi in base agli stimoli ambientali. ( Lamarck).

Presa una protogiraffa dal collo piccolo, questa non arriverà mai alla pianta per cogliere i frutti, ma solo quelle che hanno nel proprio genoma una mutazione che rende il loro collo più lungo riusciranno ad arrivarci, queste avranno allora vita più lunga, saranno più compatibili per la riproduzione, e con il passare delle generazioni saranno le sole a sopravvivere, portando così il proprio genoma, una volta visto come mutazione, ad essere il predominante nella specie (Nota: per avvenire ciò è necessaria la presenza del carattere predominante, così da essere trasmesso con una buona media nelle generazioni future). (Darwin)

Il punto di vista più veritiero, dimostrato da studi recenti, fu quello darwiniano, in quanto a prevalere nel tempo non è tanto la capacità di una specie nel mutuare, ma quella di una specie nel fare dei suoi punti deboli (Le mutazioni) i reali punti di forza.
Ciò che davvero differisce il naturale dall'artificiale è il tempo in cui avviene il cambiamento graduale di una specie, ovvero secoli se il fenomeno avviene in modo naturale, in quanto il fenomeno stesso, essendo naturale, può essere bloccato da incidenti di percorso quali catastrofi naturali in generale, mentre, lavorando con pochi e selezionati individui nel caso artificiale (Come da esempio apportato nel post precedente dei tori nella fattoria) già nel passaggio tra due generazioni possiamo ottenere una elevata percentuale di individui con le caratteristiche richieste.
Il meccanismo con cui avviene è la riproduzione di due individui, dalla loro progene potranno riscontrarsi dei caratteri ereditati dai propri genitori, caratteri recessivi o dominanti (Vedasi studi svolti da Mendel per particolari). L'analisi verrà però svolta su tutta la specie campione presa in esame, dai tori della fattoria prima citata all'intera popolazione di giraffe. Si potranno riscontrare milioni e milioni di combinazioni genetiche tra gli individui in un grande gruppo, alcune più adatte alla sopravvivenza e altre meno. La funzione della selezione è quindi quella di mantenere in vita solo gli individui più atti alla vita, frutto magari come nel caso delle giraffe di una mutazione genetica, gli altri, andranno invece verso l'estinzione.


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